CROCIFISSIONE DI TEODORO D’ERRICO 1591

Entrando in chiesa, troviamo la capella di Donato Tafuri con altare marmoreo e la soprastante tavola della Crocifissione dipinta da Dirk Hendricksz, noto anche come Teodoro d’Errico. Fu uno dei pittori fiamminghi che più influenzò la cultura pittorica dell’Italia meridionale. Di essa esiste anche un bozetto in una collezione privata.

San Michele Arcangelo

Percorrendo la navata, sul lato destro, troviamo subito l’altare di Diomede Carafa (1492-1560), vescovo di Ariano Irpino e poi cardinale. Sull’altare possiamo ammirare la tavola lignea raffigurante San Michele Arcangelo che scaccia il demonio. Opera questa di Leonardo Grazia da Pistoia, pittore operante a Napoli verso la metà del XVI secolo, proveniente da Roma. Questo dipinto e come la “Diavola di Mergellina”.

MADONNA CON IL BAMBINO DI FRANCESCO SAVERIO CITARELLI

Entrando all’interno della Chiesa di Santa Maria del Parto si nota subito l’altare marmoreo settecentesco con al centro La Madonna col Bambino, in legno policromo, realizzata nel 1865 da Francesco Saverio Citarelli. l Culto di Santa Maria del Parto è molto diffuso nella città di Napoli e non solo ! e ancora oggi ogni 25 del mese ricorrono all’ intercessione della Vergine le partorienti e le coppie che non riescono ad ottenere il dono di un figlio, al fine di ottenere “la grazia”. Si racconta che perfino la regina Maria Josè si rivolse alla Madonna del Parto in occasione della nascita della principessa Maria Pia. La regina, avendo ottenuto la grazia, in occasione del battesimo di quest’ultima, invitò delle donne napoletane che si erano recate in preghiera presso la Chiesa di Mergellina.

Il presepe di Giovanni da Nola in legno di tiglio del ‘500

Per plasmare nel legno i personaggi dei suoi versi sceglie lo scultore Giovanni da Nola (1488-1558), Figlio di venditori di cuoio e calzature, rifiuta il suo destino di amministratore dell’azienda di famiglia, attratto dal richiamo delle discipline letterarie e della scultura. Si forma lavorando accanto ad artisti lombardi operanti a Napoli, noti per la produzione presepiale. Ma l’accentuato realismo lombardo si stempera nel tratto più dolce degli scultori toscani, anch’essi attivi in città, che hanno inevitabilmente influenzato lo stile di Giovanni Marigliano. Sono queste esperienze che ritroviamo nel presepe di Mergellina. Di 70 figure solo cinque sono giunte ai nostri giorni: la Madonna, San Giuseppe e tre pastori. Le statue, in legno di tiglio, hanno un’altezza che va da 115 a 145 cm. Solo per due pastori si conserva la policromia originale, mentre le altre tre statue sono coperte da uno strato marrone, benché San Giuseppe conservi frammenti di doratura… Chissà come appariva un tempo il manto della vergine ! Colpisce la dolcezza del volto della Madonna e la cura nella resa dell’espressione del pastore genuflesso, presumibilmente a mani giunte, che a pensarci bene non è che un personaggio secondario tra 70 ! Questi corpi recuperati dai restauratori tra vecchie ossa ci danno l’opportunità di riflettere sulla fragilità della scultura in legno e di quanto sia andato perduto di quest’arte, non solo del ‘500 e non solo di Giovanni da Nola.

ORGANO DEL 1770

Al di sopra dell’entrata troverete l’elegante organo da muro in legno intagliato e scorniciature dorate del 1770. La cassa è terminata da cimasa composta con rialzo a lunetta incorniciato da festoni fioriti in legno scolpito e coperto di oro. Sempre di legno scolpito e dorato sono i motivi ornamentali che accompagnano la linea piramidale delle canne e si dispongono a traversine di contenimento a media altezza. Un opera d’arte bella da scoprire, vedere ed ascoltare !

La Vergine Maria e la “chiamata” dei Sette Fondatori dei Servi di Maria (1233)

Bassorilievo in legno: Ortisei 1920. Sagrestia di Santa Maria del Parto Napoli – Mergellina

CRISTO PANTOCRATORE DEL 1994 DI MARISA D’ALOISIO Dono a Padre Salvatore Perrella ( Collezione Privata )

SACRA FAMIGLIA DI NAZARETH 1995 DI MARISA D’ALOISIO Dono a Padre Salvatore Perrella ( Collezione Privata )

MARIA INTERCEDE PER LE ANIME DEL PURGATORIO PITTURA AD OLIO SU RAME, ANONIMO ROMANO XIX ° secolo

Le statue di San Filippo Benizi e di Santa Giuliana Falconieri di Firenze, poste nella cappella dedicata al santo. Sono in cartapesta leccese del 1932, vengono dal convento di Saviano (Napoli)

La croce lignea è in cartapesta e legno, autore ignoto, del secolo XIX

Altare dedicato a San Filippo Benizi dei Frati Servi di Maria, entrato nell’ Ordine 1254

Francesco da Tolentino, Madonna degli Angeli con Bambino, tavola, 1515 – 1520 ( Sagrestia )

Statua lignea di Sant’ Anna con Maria Fanciulla ( Ortisei, 1988), proveniente dal convento dei Servi di Saviano, Napoli ( Sagrestia)

La Vergine Maria seduta presso il sepolcro del Figlio Gesù in attesa della risurrezione. Affresco, secolo XVI. Sagrestia.

Tomba di Jacopo Sannazzaro (1458 – 1530), scolpita dall’ allievo di Michelangelo, fra Giovannangelo Montorsoli (1507 – 1563). Affresco di Nicola Russo della scuola di Luca Giordano

Cappella della Vergine Addolorata, statua databile sec. XVIII

Cappella della Madonna Addolorata con Santi e Beati dei Servi di Maria

San Pellegrino Laziosi da Forlì, Patrono degli ammalati di cancro (1265 – 1345)

Santa Gemma Galgani devotissima della Madonna Addolorata 1878 –  1903)

Cappella dell’ Addolorata, icona ad olio su legno dei Sette Santi Fondatori dei Frati Servi di Maria (Marisa D’ Aloisio, 1997)

Sant’ Antonio Maria Pucci (1819 –  1892), primo Parroco religioso proclamato santo da papa Giovanni XXIII il 9 dicembre 1962, durante il Concilio Vaticano II

Beata Maddalena Starace (1845 – 1921) – Beata Cecilia Eusepi (1910 – 1928): Serve di Maria